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      • Pubblicato il 4 mag 2023
      • Ultima modifica 29 ago 2023
    • 7 min

    Che cosa sono i sensori a effetto Hall e come funzionano

    Scopri cos’è l’effetto Hall e quali sono i tipi e i campi di applicazione dei sensori a effetto Hall disponibili sul mercato.

    guida sensori effetto hall

    Scoperto nel 1879 dallo scienziato Edwin H. Hall, il fenomeno elettromagnetico che prende il suo nome ha aperto la strada alla progettazione e alla diffusione di moderni sensori di movimento, ormai insostituibili, basati su una tecnologia di rilevamento magnetico senza contatto.

    In questa guida andremo alla scoperta dell’effetto Hall, delle differenze tra i principali sensori a effetto Hall disponibili in commercio e dei relativi campi di applicazione. Infine, con l’ausilio di una scheda Arduino analizzeremo il comportamento di due tipi diversi di sensori a effetto Hall.

    Cos’è l’effetto Hall

    Per spiegare cos’è l’effetto Hall, consideriamo una lamina di materiale conduttore o semiconduttore con una dimensione longitudinale, una trasversale e una sezione o spessore di solito molto inferiore alle altre due dimensioni.

    Ora “immergiamo” la lamina in un campo magnetico perpendicolare alla sua sezione: quando la lamina viene attraversata da una corrente elettrica in senso longitudinale si genera una differenza di potenziale in senso trasversale. Questo è in sintesi l’effetto Hall.

    In termini di interazione elettromagnetica, l’effetto Hall è dovuto alla forza di Lorentz esercitata sugli elettroni: questa forza tende a spostare gli elettroni - che sono cariche negative - verso uno dei due bordi trasversali della lamina, pertanto il bordo opposto assume una carica positiva, e si genera una differenza di potenziale conosciuta proprio come tensione di Hall.

    Il principio descritto è alla base del funzionamento dei sensori a effetto Hall.

    Descrizione schematica dell’effetto Hall

    guida sensori effetto hall

    Cosa sono e come funzionano i sensori a effetto Hall

    In virtù del fenomeno appena descritto, i sensori a effetto Hall rilevano la presenza, l’intensità e la polarità di un campo magnetico ed emettono un segnale di uscita variabile in funzione di tali parametri.

    Il segnale elettrico analogico o digitale prodotto dai sensori magnetici a effetto Hall viene successivamente elaborato per i requisiti di controllo del sistema di destinazione.

    I sensori ad effetto Hall si distinguono per il tipo e la modalità di risposta, oltre che per le caratteristiche di costruzione e la specifica destinazione d’uso, come possiamo vedere continuando a leggere.

    Sensore effetto Hall

    Tipi di sensori a effetto Hall

    Una prima distinzione è tra sensori a effetto Hall unipolari e bipolari:

    • i sensori unipolari rilevano la polarità di un campo magnetico, per cui il segnale di uscita è attivo solo in presenza di un determinato polo magnetico;
    • i sensori bipolari, invece, rilevano l'effettiva presenza di un campo magnetico, la polarità determina solo il valore del segnale di uscita.

    In funzione del tipo di uscita, abbiamo sensori a effetto Hall digitali e analogici:

    • nei primi il segnale di uscita assume un valore digitale alto o basso (ad esempio, 0 V o 5 V), corrispondente alla presenza o assenza del campo magnetico/della polarità magnetica;
    • i secondi presentano un intervallo continuo di valori del segnale di uscita (ad esempio, 0-5 V o 4-20 mA) in funzione dell’intensità del campo magnetico rilevato.

    In base alle caratteristiche costruttive, in commercio esistono dispositivi a effetto Hall in ceramica, in contenitori con montaggio a flangia, oltre a sensori cilindrici e sensori integrati a foro passante, mentre per la destinazione d’uso i sensori a effetto Hall si distinguono in sensori di prossimità, sensori di posizione, sensori di velocità, sensori di corrente e interruttori magnetici.

    Campi di applicazione dei sensori a effetto Hall

    I sensori a effetto Hall vengono impiegati in risposta a particolari quesiti tecnici, tra cui:

    • Il rilevamento del livello di liquidi;
    • Il rilevamento di vibrazioni;
    • Il rilevamento di apertura e chiusura porte;
    • Il conteggio di impulsi;
    • La lettura di bande magnetiche;
    • Il rilevamento di metalli ferrosi.

    Il settore automobilistico impiega in modo massiccio i sensori a effetto Hall, ad esempio per rilevare la velocità di ruote e alberi di trasmissione, per comandare l’accensione dei motori endotermici e nel controllo dei sistemi ABS. Inoltre, sono utilizzati come indicatori del livello di carburante.

    Nei motori elettrici a corrente continua senza spazzole servono a rilevare la posizione del magnete permanente, mentre nei trasformatori di corrente vengono utilizzati per la misura della corrente continua.

    Altri settori in cui i circuiti con sensori a effetto Hall si rivelano utili riguardano la strumentazione nautica, i veicoli agricoli, i sollevatori, i macchinari industriali e la strumentazione medica.

    Nell’uso come interruttori elettronici i sensori a effetto Hall offrono una maggiore convenienza e affidabilità rispetto agli interruttori meccanici:

    • Non risentono dei contaminanti ambientali, perché sono racchiusi in involucri sigillati e sono in grado di funzionare in condizioni gravose;
    • Sono in grado di sostenere frequenze di commutazione nell’ordine delle centinaia di kHz;
    • Eliminano il problema del rimbalzo dei contatti, tipico degli interruttori a contatto meccanico.

    Un altro esempio in cui i sensori a effetto Hall sostituiscono con successo una controparte meccanica è l’uso come sensori di rilevamento della posizione angolare.

    I sensori magnetici a effetto Hall rappresentano, in definitiva, una soluzione economicamente vantaggiosa, efficiente e di lunga durata rispetto alle soluzioni meccaniche, in particolare quando vengono utilizzati in ambienti che presentano condizioni difficili in termini di temperatura, vibrazioni, umidità e contaminanti.

    Come usarli con Arduino

    Un magnete, una scheda Arduino e un semplice sketch IDE consentono di osservare facilmente il comportamento e il funzionamento dei sensori a effetto Hall.

    Ad esempio, consideriamo due sensori a effetto Hall integrati a tre pin (alimentazione +, massa Gnd e segnale di uscita): un sensore unipolare con uscita digitale e un sensore unipolare con uscita analogica.

    Ci aspettiamo che il sensore digitale produca un’uscita al valore alto o basso in presenza o meno del campo magnetico, mentre quello analogico presenti un andamento variabile dell’uscita in funzione della distanza dal magnete, ossia dell’intensità del campo magnetico rilevato.

    A tale scopo, basta collegare il pin Gnd, il pin di alimentazione + e il pin del segnale di uscita del sensore rispettivamente al pin Gnd, al pin + 5 V e al pin A0 di una delle versioni di schede Arduino disponibili nello shop Arduino di RS.

    È inoltre consigliabile inserire una resistenza da 10 KΩ tra il pin + e il pin del segnale di uscita del sensore per assicurare il ripristino del valore digitale alto/valore di tensione alto del segnale di uscita.

    Come accennato, lo sketch IDE è molto semplice; è sufficiente inizializzare la porta seriale, definire la variabile di lettura del pin A0 e inviare al monitor del PC il valore della lettura, avendo cura di inserire un tempo minimo di ritardo tra letture successive per la stabilità del segnale, ad esempio 1 millisecondo, come segue:

    Void setup( ) {

    Serial.begin(9600);

    }

    Void loop( ) {

    int v = analogRead(A0);

    Serial.println(v);

    delay(1);

    }

    Una volta compilato e caricato lo sketch, se i due sensori sono entrambi perfettamente funzionanti dovremmo osservare il seguente comportamento dall’andamento riportato sul monitor:

    • Avvicinando il magnete, l’uscita del sensore digitale dal valore alto si porta immediatamente al valore basso, con il tipico andamento a gradino di un segnale digitale;
    • Con il sensore analogico si osserva, invece, una curva continua con massimi e minimi che variano avvicinando e allontanando il magnete.

    Conclusione

    In questa guida pratica hai visto qual è il principio fisico alla base del funzionamento dei sensori a effetto Hall e hai scoperto come funzionano, come vengono utilizzati e come si abbinano ad Arduino i sensori magnetici “contactless”.

    Visita la categoria dei sensori a effetto Hall e dei sensori di movimento di RS per trovare tutti i modelli di sensori e interruttori magnetici a effetto Hall per le tue esigenze di progettazione.

    Interruttore sensore a effetto Hall

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