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      • Pubblicato il 18 set 2023
      • Ultima modifica 18 set 2023
    • 7 min

    L’importanza della taratura negli strumenti di misura

    La taratura è fondamentale nel ciclo di utilizzo degli arnesi da lavoro, per questo è importante comprendere come funziona la taratura, qual’è la differenza rispetto alla calibrazione e come si ottiene una taratura certificata.

    L’importanza della taratura negli strumenti di misura

    La taratura è fondamentale nel ciclo di utilizzo degli strumenti da lavoro. L'articolo spiega cos'è la taratura, la differenza rispetto alla calibrazione e come ottenere una taratura certificata. Si affronta l'importanza della taratura negli strumenti di misura, il suo scopo e la differenza rispetto alla calibrazione. Il processo e l'importanza della taratura, così come il suo ruolo nel garantire precisione e sicurezza in diverse industrie, vengono trattati.

    La taratura degli strumenti di misura è una fase importante nel ciclo di vita di un apparecchio o strumento di misurazione. Un professionista, una fabbrica o un centro di ricerca non possono fare a meno di rispettare il ciclo di taratura degli utensili pena la compromissione del proprio lavoro.

    Data la rilevanza della taratura di un utensile, a livello internazionale sono state sviluppate norme comuni. In questo modo viene garantita uniformità ai processi di taratura applicati dagli enti di accreditamento e dai centri di taratura approvati.

    Attraverso la guida scoprirai quindi cos’è la taratura e a cosa serve, qual è la differenza tra tarature e calibrazione, quali sono gli strumenti che andrebbero calibrati periodicamente e presso quali strutture dovresti effettuare la taratura degli arnesi di lavoro per ottenere la giusta certificazione.

    A cosa serve la taratura degli strumenti di misura

    Per capire cos’è la taratura bastano poche parole, essa è un’attività di conferma metrologica e fa parte del sistema di gestione degli utensili di misura usati in ogni ambiente di lavoro.

    La taratura serve quindi a garantire che un utensile sia conforme ai requisiti e alle normative previsti per il loro uso (caratteristiche metrologiche). In Italia il procedimento di taratura è condotto da laboratori accreditati conformi alla norma ISO/IEC 17025.

    Il fine della taratura è ridurre i margini di errore durante le fasi di misurazione per ottenere misurazioni precise e affidabili, ma la taratura è anche una pratica necessaria per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro e nell’uso finale dei prodotti misurati o calibrati con un determinato strumento.

    guida taratura strumenti misura

    Differenza tra taratura e calibrazione

    Compreso a cosa serve la taratura passiamo alla differenza tra taratura e calibrazione. Sebbene i due termini possano “suonare” come dei sinonimi, secondo il vocabolario internazionale di metrologia c’è una bella differenza e la vediamo subito.

    La taratura di uno strumento è una prova condotta sull’utensile per verificare le caratteristiche metrologiche e avviene per confronto (taratura per confronto) con un campione di misura.

    La calibrazione non richiede l’uso di un campione di misura, infatti la regolazione può essere effettuata anche dall’operatore agendo sulle manopole, ghiere e altri meccanismi di calibrazione presenti sull’utensile. Un esempio di strumento di calibrazione lo possiamo individuare nel calibratore di corrente e tensione generalmente usato per calibrare sul campo apparecchiature per il controllo dei processi.

    Tra taratura e calibrazione vi è anche un’altra differenza sostanziale. Nel primo caso serve un ente certificatore dotato di campioni di misura e di tutta la strumentazione certificata per effettuare una taratura conforme alle norme di un utensile. La calibrazione, una volta effettuata la taratura, può essere operata dal personale addetto alla manutenzione ordinaria o da chi ha in dotazione l’utensile ed è stato formato allo scopo.

    Quali sono gli strumenti da tarare

    Illustrata la differenza tra la taratura e la calibrazione è il momento di presentare quelli che sono i principali utensili che richiedono una taratura nel corso della rispettiva vita tecnica.

    In linea di massima tutti gli strumenti di misura delle grandezze fisiche e delle proprietà fisiche necessitano della taratura secondo quanto espresso dalle specifiche internazionali o dal manuale di utilizzo fornito dal costruttore. Ad esempio, la taratura di una bilancia di precisione richiederà una taratura con cadenze molto ravvicinate per garantire che le pesature siano sempre corrette.

    Oltre alla taratura degli strumenti di misura quali il manometro, anche alcuni tipi di utensili atti al serraggio richiedono una taratura ciclica. A titolo di esempio, la taratura della chiave dinamometrica andrebbe eseguita ogni 12 mesi o dopo 5.000 serraggi per garantire la corretta coppia di serraggio e la sicurezza delle componenti assemblate con l’ausilio della chiave.

    Al netto delle necessità di taratura di un manometro o della taratura di un fonometro, quando lo strumento è giunto al termine della vita tecnica è più opportuno sostituirlo in quanto l’utensile potrebbe richiedere tarature in tempi sempre più ravvicinati rendendo la stessa più costosa dell’acquisto di un nuovo attrezzo.

    Dal nostro catalogo di strumenti di misura potrai scegliere utensili certificati secondo gli standard internazionali e tarati per uso scientifico e tecnico in ogni ambiente e condizione di utilizzo previsto.

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    Quando uno strumento è tarato

    Uno strumento si può dire tarato quando viene sottoposto ad un processo di taratura da parte di un ente certificato, o un laboratorio interno all’impresa accreditato, che utilizza un campione di riferimento di più alto livello.

    Tale processo permette allo strumento in fase di taratura di ottenere la proprietà della riferibilità metrologica rispetto al campione.

    La taratura può avvenire in più fasi della vita dell’apparecchio o dell’utensile, e in particolare:

    • Prima della messa in servizio;
    • Dopo una riparazione;
    • Quando previsto dal produttore;
    • Durante la vita tecnica.

    Serve allora una programmazione dell’attività di taratura che permetta all’impresa di inviare gli strumenti ai laboratori di taratura certificati quando giunge il momento di tararli. RS viene incontro alle tue esigenze e mette a disposizione il suo servizio di taratura e ri-taratura degli apparecchi e utensili verificando l’accuratezza delle misure di natura fisica, elettrica e meccanica.

    Ogni quanto va fatta la Taratura degli strumenti di misura?

    Ogni quanto va fatta la taratura degli strumenti di misura? Questa è la domanda di numerosi professionisti che vorrebbero avere nella cassetta degli attrezzi strumenti di misura sempre perfetti per non sbagliare una sola misurazione.

    Di base a decidere quando è il momento di tarare gli strumenti di misura lo decidono:

    • Le specifiche tecniche applicate all’utensile;
    • Le indicazioni presenti nel manuale tecnico allegato all’apparecchio;
    • La norma UNI 10127-2 per alcune tipologie di strumenti;
    • L’uso più o meno intensivo dell’attrezzo (chiave dinamometrica ogni 5.000 utilizzi).

    In generale è consigliabile non superare i tre anni dall’acquisto e ripetere la taratura ogni tre anni. Tuttavia, se hai bisogno di una accuratezza elevata puoi sottoporre lo strumento a taratura in tempi più ravvicinati.

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    Procedura di taratura degli strumenti di misura

    Ogni ambito industriale dove sono presenti strumenti di misurazione che richiedono la taratura dovrebbe stendere una procedura di taratura degli strumenti di misura per garantire misurazioni sempre accurate durante il lavoro.

    Una buona strategia parte dalla catalogazione degli strumenti soggetti a taratura e di dotarsi di un registro dove riportare gli utensili soggetti a taratura, la frequenza di utilizzo e le date precedenti di taratura.

    Durante l’utilizzo dello strumento è buona norma verificarne sempre lo stato di conservazione e, durante la manutenzione ordinaria, dove possibile effettuare misurazioni con un apparecchio di controllo identico (di cui uno tarato da poco) allo scopo di individuare eventuali discrepanze.

    Quelle appena riportate sono solo alcune delle buone pratiche che consigliamo di adottare in fabbrica e in laboratorio per garantire misurazioni accurate, lavori dall’elevata qualità e sicurezza.

    Come ottenere un certificato di taratura

    In Italia un certificato di taratura può essere rilasciato da laboratori accreditati che rispettano la norma ISO/IEC 17025. Tali centri di taratura devono essere stati preventivamente accreditati dall’Ente italiano di accreditamento (ACCREDIA), il quale garantisce che i laboratori rispettino quanto previsto dalle normative in fatto di taratura degli apparecchi di misura.

    Usufruendo del servizio di taratura di RS, ad esempio, potrai richiedere il rilascio di due tipi di certificati:

    1. Il rapporto di taratura ISO;
    2. Il certificato di taratura LAT (Laboratorio accreditato di taratura).

    RS offre un servizio di taratura preventivo al momento dell’acquisto per garantirti che lo strumento da te acquistato sia pronto per l’uso con un rapporto ISO o un certificato LAT già dalla confezione.

    Conclusioni

    Tra taratura e calibrazione vi è dunque una certa differenza. La taratura è un processo che va affidato ad un laboratorio di certificazione accreditato al fine di verificare se lo strumento effettua misurazioni accurate. La calibrazione dello strumento è una regolazione che può essere effettuata dall’utilizzatore prima di iniziare il lavoro o l’attività di misurazione.

    Ogni industria ha i suoi strumenti di precisione che andrebbero tarati periodicamente e, per garantire sempre lavori con alti livelli di precisione, sarebbe opportuno dotarsi di un registro nel quale annotare le date di scadenza della taratura degli utensili.

    Ogni strumento da tarare, poi, andrebbe affidato a un laboratorio di taratura accreditato che possa rilasciare il certificato più idoneo all’uso specifico. E in questo il centro di taratura di RS è al tuo servizio.

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